Cronaca della creazione di una torta molto speciale
952 km: così inizia l’avventura di questa torta. Come dei veri supereroi, siamo volati fin nel cuore del meraviglioso Salento per partecipare ad un evento molto particolare.
25 anni: è il periodo di attività del bellissimo centro di moda e design celebrato questa estate con un grande concerto, un’esposizione di abiti di alta moda e un esclusivo party. Nonostante una logistica complessa, l’entusiasmo con cui siamo stati coinvolti e la tentazione di poter creare una torta ispirata contemporaneamente alla moda e al mare hanno avuto la meglio su di noi.
48 ore: tutto è stato giocato sul filo del rasoio perché i tempi con cui abbiamo potuto realizzare questa torta erano molto stretti. Una vera sfida che non ci ha permesso di lasciare alcunché al caso. Per fortuna in Salento abbiamo tanti amici e parenti che seguono la nostra passione per le torte, condividono il nostro entusiasmo e che, in questo caso, si sono attivati dandoci aiuto e sostegno. Dei cari zii ci hanno ospitato nel loro ristorante per realizzare la parte di pasticceria vera e propria mentre l’assemblaggio e le decorazioni le abbiamo realizzate in una delle stanze refrigerate dello yacht club dove ha avuto luogo il party, cosa che ci ha permesso di lavorare con un adeguato spazio e la giusta temperatura .
12 ore: il tempo che abbiamo impiegato a decorare tutto. Il tema richiesto è stato complesso, una sintesi di elementi cari alla proprietaria del negozio: il celeste “manto della Madonna”, una scarpa decolté e una borsa tutta pizzo della collezione estiva di quest’anno, il logo, e il mare del Salento che non poteva mancare. Come mettere insieme tutto e legarli con un senso? Il pizzo della borsa ci ha conquistati subito: il pizzo è stata una proposta molto presente nella moda estiva 2012, così abbiamo pensato di richiamarlo non solo nella borsa vera e propria ma anche sulla superficie decorata della torta.
La dimensione che dovevamo realizzare era molto grande e ricamarla tutta ci sembrava facesse perdere preziosità a questo tipo di lavorazione.
Ecco allora l’idea: una torta che ne scopre un’altra!Abbiamo immaginato una torta effetto tessuto, un drappeggio azzurro che svelasse una torta tutta in pizzo bianco come la spuma del mare. In questo modo potevamo anche facilmente dividerci il lavoro decorativo e operare contemporaneamente in zone differenti della torta: essere due deve diventare una forza, non un ostacolo! Per questo dedichiamo maggiore attenzione alla progettazione, per sfruttare le capacità di ciascuno dei due al meglio e, in questo caso, per ridurre al minimo i tempi di realizzazione.
6, i livelli della torta da realizzare. Volevamo una torta maestosa e quindi abbiamo deciso di creare un primo livello di 4 torte dummy disposte a fiore, su cui poggiare le prime 4 torte vere, mentre i tre piani successivi sono tornati al classico posto centrale, coronati da un topper speciale con decorazioni pendenti in ghiaccia reale e riccioli di isomalto. Lo scarto di larghezza tra il basamento, usiamo proprio un termine architettonico vista la grandezza, e la torta a piani superiore, ci ha inoltre permesso di trovare il giusto posto per la scarpa e la borsa, esposte come in una lussuosa vetrina; questo livello è stato anche usato per posizionare la piastra a forma di “25°” decorato in gemme di isomalto e perle, e alcune decorazioni floreali.
15 giorni: il tempo che abbiamo impiegato a preparare in anticipo i pezzi necessari per realizzare la torta. Prima di partire infatti abbiamo dovuto costruire la struttura in compensato e legno adeguata a contenere la dimensione della torta, a strutturarla e a sostenere il suo ipotetico peso. Abbiamo poi creato tutti gli elementi decorativi che richiedevano un lungo tempo di lavorazione e asciugatura: la borsa decorata in ghiaccia reale e manici in isomalto, il decoltè nero, il simbolo “25°”, i lilium e le rose, le gemme di isomalto. Siccome non ci facciamo mancare nulla, in tutto questo abbiamo deciso di imparare ad usare l’isomalto, lo zucchero che diventa trasparente come il vetro e che ci ha fatti impazzire! Ma l’effetto di una gemma che esce dallo stampo in modo perfetto ci ha ripagati. Noi nerds della decorazione per passione ma gazze ladre per nascita davanti ad un luccichio non resistiamo! Potevamo non realizzare gemme in quantità, sfumature e forme differenti per cospargere completamente il mantello della torta e dargli luce? Mozart direbbe: “Già ognuno, già ognuno lo sa!”
03.00 a.m, l’ora in cui siamo partiti. Alle ore 19:00 p.m. del giorno prima abbiamo finito la torta per il matrimonio di due nostri cari amici appassionati de “Il Signore degli Anelli” (ma questa è un’altra tragica storia!), siamo tornati a casa, abbiamo imballato tutta la nostra attrezzatura, le decorazioni e noi stessi, abbiamo preso coraggio ed invece di partire il mattino successivo come da programma, abbiamo deciso di fare una famosa “partenza intelligente” per dribblare l’esodo dell’ultimo week-end di luglio.
2: il numero di cake designer distrutti che si mettono in viaggio. Non vi aspettate di leggere il racconto di un viaggio rocambolesco perché per fortuna la partenza è stata davvero intelligente. Arrivati in Puglia verso l’ora di pranzo il peggio era stato superato… o almeno così sembrava…
200 metri: la distanza che ci separava da casa (sì perché uno di noi due, che non sono io, in Salento ha famiglia… fortune che capitano). Ci stavamo preparando a slacciare la cintura di sicurezza e a sgranchire le gambe sicuri che ormai tutti i pezzi delicati fossero arrivati sani e salvi a destinazione, e invece: BUM! Un’auto taglia la strada e la bellissima borsa che per quasi mille chilometri è stata comodamente sistemata e incastrata sul sedile posteriore come un bimbo di tre anni nel suo baby transit, si catapulta verso il lunotto anteriore! Non avevo mai saputo di avere una naturale attitudine a prendere oggetti al volo fino a che non mi sono ritrovato la nostra preziosissima borsa tra le mani! Superato l’infarto abbiamo realizzato che la borsa era salva ma contemporaneamente ho scoperto che la ghiaccia reale adeguatamente seccata e appuntita è in grado di fare malissimo!! Per fortuna a parte lo spavento nulla era successo e così è iniziato il conto alla rovescia. Senza dormire, la giornata è continuata immediatamente con il sopralluogo ai vari posti per la realizzazione e poi subito ci siamo messi al lavoro con creme, pan di spagna e creme al burro. Il giorno dopo come dei veri ninja della gum paste affrontiamo la decorazione.
40°C: Il caldo esterno era mortale, la giornata scorreva tesa e indaffarata, ma noi non avevamo il tempo di uscire dal nostro mondo refrigerato… e neanche ne avevamo l’intenzione! Durante il giorno sono passate a trovarci molte persone curiose sia per sbirciare che per prendersi una pausa dall’afa. Divertendoci con le nostre creazioni si incontrano a volte persone interessanti: è il caso di Antonio Lucà, fotografo giramondo che adora rubare attimi di vita quotidiana. Quest’estate gli è capitato di inciampare nel nostro delirante mondo delle torte in questa particolare avventura dedicata alla moda e al mare. Ci ha seguito per tutte le dodici ore che il montaggio della torta e la decorazione hanno necessitato e, nel suo silente sguardo osservatore, ha rubato con raffinata discrezione le emozioni che un lavoro come questo si porta dietro. Chi fa torte sa di che emozioni parlo. Chi lavora in coppia o in gruppo conosce anche le altre emozioni di cui sto parlando.
10 metri: la distanza da far percorrere alla torta! Arrivati al momento della sorpresa abbiamo dovuto trasportare il monumento di zucchero al centro della festa: in quattro abbiamo sollevato il pesante tavolo e l’abbiamo traghettato tra scalini, ospiti curiosi, poca luce e un caldo mortale! Arrivati a destinazione la torta era perfetta, solo un po’ di naturale trasudamento che la ha imperlata rendendola ancora più scintillante! Le coronarie hanno retto anche stavolta!
1, il dubbio che vi starà consumando: la torta sarà piaciuta? Chiedetelo a Mara Venier, a Sgarbi, a Maria Scicolone, a Malgioglio, Giampiero Mughini, ad Albano e alla Lecciso o a uno degli altri ospiti vip presenti. Non ne è avanzata, come si dice a Genova: “manco un ciccinìn”!! Il resto della serata è stato tutto pizzica e taranta per scrollarsi dalle tensioni, almeno per uno di noi due che questa volta sarei io.
03.00 a.m: l’ora in cui abbiamo finalmente toccato il materasso.
Di Davide Francesca per Red Carpet Cake Design